Anima americana e cuore siciliano per un futuro ambizioso
In Aicon Yachts gli Stati Uniti d’America abbracciano la Sicilia. Un matrimonio che sembra destinato a portare frutti importanti nel tempo. Chiedere a chi con la nuova realtà imprenditoriale è già entrato in contatto, vivendo dall’interno l’atmosfera che si respira. Un’azienda la cui attività è partita dopo ostacoli burocratici che sembravano infiniti e che ha avviato la produzione nei capannoni ex Nac. A Giammoro, dove un tempo è partita la storia di Aicon Yachts. Che adesso riprende vita grazie agli investimenti provenienti proprio dal Nuovo Continente.
Questa ventata di novità a stelle e strisce ha portato entusiasmo, lavoro, sta creando aspettative per tante famiglie perché è evidente che la proprietà sta facendo grandi investimenti su un territorio che, tutto sommato, era arido e sul quale si sono create nuove prospettive
Marc-Udo Broich è il ceo di Aicon Yachts e azionista di maggioranza. Accanto a lui, il socio John P. Venners. E intorno a lui quella che dà l’impressione di essere una bella e affiatata famiglia di figure professionali che credono negli obiettivi che la proprietà ambisce a conseguire. Obiettivi in cui si fondono la funzionalità pragmatica americana e lo stile italiano, la tecnologia e l’esperienza dei maestri artigiani, l’innovazione e una fine ricerca dei materiali che tiene in forte considerazione la sicilianità, la passione di vivere il mare e la cura minuziosa dei dettagli. Tutti elementi che si racchiudono in una sola parola: “Customizzazione”, ovvero la personalizzazione. La barca come un prodotto cucito, in maniera quasi sartoriale, sulle esigenze del singolo cliente. Un nuovo modo di concepire l’azienda e il prodotto, insomma. E anche un rapporto con i dipendenti, paritario e garbato. Di confronto e condivisione. Dal reparto produzione, all’engineering, all’interior design fino alle maestranze in cantiere. Tutti a spingere in un’unica direzione e con un unico obiettivo.
“Lavoriamo con nuove tecnologie, nel segno dell’innovazione portata dalla proprietà americana – ha affermato il responsabile della produzione, Teodoro Santalucia – La cura e la finitura attenta dei dettagli fanno delle nostre barche prodotti unici, il cui pezzo forte è l’eleganza. La proprietà è molto attenta alle esigenze e ai bisogni dei dipendenti. Si è creata fin da subito una empatia che aiuta tutti a lavorare sodo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tra questi c’è anche la salvaguardia dell’ambiente. Mentre molta attenzione viene riservata all’aspetto della sicurezza sui luoghi di lavoro. Quello che Marc ci ha spiegato è che sta esercitando la sua attività imprenditoriale nel campo che più lo appassiona. Per questo tiene sempre a supervisionare l’avanzamento dei lavori. Abbiamo già in produzione la nuova Aicon 66 Vivere con i primi due esemplari, uno dei quali sarà varato a inizio estate. In lavorazione ci sono i nuovi progetti della Open 70 “opera d’aria” e del 72 fly. Tre linee sulle quali l’azienda punta molto”.
Dichiarazioni alle quali fanno da eco quelle di Stefano Crimi, addetto alle lavorazioni in Fiberglass: “Questa ventata di novità a stelle e strisce ha portato entusiasmo, lavoro, sta creando aspettative per tante famiglie perché è evidente che la proprietà sta facendo grandi investimenti su un territorio che, tutto sommato, era arido e sul quale si sono create nuove prospettive. Io sono tornato dal Nord Italia dove mi ero trasferito per lavoro e, come me, altri cominciano a credere a questo “sogno” di poter tornare nella propria terra. E’ pazzesca la cura che viene riservata ai dettagli, sintomo di una grande passione da parte di Marc-Udo che ama davvero vivere il mare”.
“Stiamo lavorando per legare a doppio filo il cantiere, e quindi il prodotto, al territorio – afferma Alessandro Licciardello, responsabile centro stile – E quindi a storia, arte, colori, profumi, luce, sole, materia. Aspetti della nostra terra riconosciuti in tutto il mondo e fortemente apprezzati dai nostri clienti. Acquistare un Aicon significherà acquistare un pezzo di Sicilia e un’esperienza che porta il cliente nei luoghi di produzione dell’imbarcazione e dei materiali che la vestono, lavorati da aziende d’eccellenza selezionate in tutta la Sicilia. Eccellenza delle nostre imbarcazioni ed eccellenza dei fornitori con materiali preziosi, lavorati unendo l’artigianalità alla tecnologia d’avanguardia. Il design degli interni combina questi materiali per rendere l’esperienza della crociera un momento davvero coinvolgente. Il sole e la luce, altri simboli della nostra isola, vengono trasformati in materiali da costruzione attraverso aperture che spingono la luce naturale oltre i consueti limiti. Abbiamo lavorato per massimizzare la vista del mare attraverso grandi superfici vetrate, non abbiamo dimenticato neanche il cielo e le nuvole. Le nostre barche sono un guscio sicuro che protegge l’armatore e i suoi ospiti, senza fargli perdere alcun dettaglio dei luoghi che attraversano. Una accurata scelta dei Decor farà apprezzare colori, materiali e ambientazioni che hanno fatto la storia della nostra Sicilia”.
Per Giuseppe Ficarra, che, con il suo studio commerciale, segue da vicino il progetto Aicon Yachts, il “modello americano” può rappresentare una risorsa e una carta vincente per il nostro territorio, non soltanto sotto il profilo occupazionale, ma anche sotto quello degli investimenti: “Il modo di fare imprenditoria americano è a trazione anteriore. Un’ampia visione, a tutto campo, di quello che c’è da fare per l’immediato e nel lungo termine. Tenendo in considerazione obiettivi ben fissati, programmando investimenti, conservando quello spirito, quella tenacia e quell’apertura di idee tipicamente made in Usa. La nuova proprietà del marchio Aicon Yachts ha già realizzato corposi investimenti sul territorio prima di avviare la produzione. Uno degli obiettivi prioritari è quello di riavviare l’indotto del comparto nautico che, in provincia di Messina, ha tante professionalità da esprimere. Con il sogno, neanche troppo segreto, di riportare il polo nautico da diporto ai fasti di un tempo. Per fare tutto questo, la proprietà vuole intessere relazioni a 360 gradi con le istituzioni del territorio. A partire dall’Università di Messina e dalle scuole con le quali si vuole avviare un’interlocuzione per dare ai giovani la possibilità di esprimersi anche attraverso percorsi formativi nello stabilimento e la creazione di un centro stile. Non resta che aspettare e avere una fiducia che, ne sono certo, è ben riposta”.